Olio extravergine d’oliva: alleato della salute Made in italy
Che l’olio extravergine d’oliva sia un prezioso alleato della salute ormai si sa da tempo.
Tra le tante informazioni che girano online o in TV, dove spesso si crea confusione più che chiarezza, è una delle poche cose certe: fa bene davvero!
Ma come scegliere un buon olio extravergine d’oliva?
Sicuramente preferire l’olio extravergine d’oliva italiano, dove le leggi sono chiare e dove extravergine è sinonimo di spremitura a freddo con l’utilizzo di soli mezzi meccanici (le olive si portano al frantoio, per intenderci), senza uso di solventi.
Purtroppo però, in tempi recenti, anche l’Italia è stata al centro di contraffazioni dell’olio extravergine d’oliva.
Per cui l’assoluta certezza la si ha da una conoscenza diretta del produttore.
Se non hai questa fortuna diffida da olio extravergine d’oliva a basso costo dove probabilmente c’è stata un’importazione anche parziale di olio da altri Paesi.
Perché, come dicono gli anglosassoni, “if you pay peanuts, you get monkeys” e spesso è proprio vero.
Da non dimenticare poi che l’olio extravergine d’oliva subisce delle fluttuazioni di prezzo dovute al raccolto.
Se c’è stata una gelata verso marzo, per esempio, il raccolto delle olive sarà scarso e come è ovvio il prezzo aumenterà di molto.
Il prezzo elevato è una costante per alcuni oli con bassissima produzione come l’olio extravergine d’oliva del Garda, costoso perché se ne produce davvero poco.
Olio extravergine d’oliva biologico è meglio?
In generale si, anche se gli organismi che controllano le certificazioni biologiche in Italia non sempre si preoccupano di controllare che i campi vicini siano esenti dall’uso di fitofarmaci di origine chimica o dove sia ubicato il terreno.
Per fortuna non sempre è così, tant’è che alcune sentenze del Tribunale hanno condannato l’agricoltore convenzionale, reo di aver contaminato il terreno dell’agricoltore bio.
Ma intanto che il Tribunale si è espresso, la produzione bio dove è finita? E’ stata buttata via o venduta lo stesso come biologica?
E su questo il consumatore non ha alcun controllo.
Quanto olio extravergine d’oliva puoi usare al giorno?
Per sfruttarne i benefici almeno 10-15g a pasto.
Io confesso di superare abbondantemente questa dose. Come sempre però dipende. Dipende dal proprio BMI (indice di massa corporea) ovvero se si è in sovrappeso oppure no. Dipende da come è composta la dieta in termini di macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi). Dipende dal livello di attività fisica. E dipende da un sacco di altre cose.
Ma è vero che l’olio extravergine d’oliva fa ingrassare?
Si e no. E’ estremamente calorico come tutti gli oli del resto, dato che un cucchiaio (=10g) contiene 90Kcal. Però ormai è appurato che le calorie contano relativamente e quello che conta è “cosa fa questo alimento al tuo organismo”.
La differenza con gli altri oli sta nella composizione.
L’olio extravergine d’oliva contiene acido oleico, un MUFA (acido grasso monoinsaturo) che ha la peculiarità di aumentare il colesterolo buono HDL. E contiene altre molecole bioattive quali polifenoli (gli stessi presenti nel vino rosso), oleuropeina (responsabile del sapore amaro e piccante, tipico dell’olio extravergine d’oliva) e tocoferolo (vitamina E).
Gli oli vegetali ritenuti erroneamente più leggeri quali olio di girasole, olio di arachidi etc sono invece ricchi in omega-6, acidi grassi ad azione pro-infiammatoria (ne ho parlato qui).
Ma va usato crudo o cotto?
L’ olio extravergine d’oliva a crudo mantiene inalterati gli antiossidanti e le vitamine in esso contenuti.
Usato in cottura non si deteriora perché il suo punto di fumo è comunque sufficientemente alto. Per cui va bene per le cotture al forno, in padella, per il soffritto e via dicendo.
Si può usare per la frittura?
No, e tanto più l’olio extravergine d’oliva è pregiato, tanto meno è indicato per friggere. Questo perché il punto di fumo è più basso rispetto ad altri oli più indicati per la frittura come l’olio di arachidi.
Un’altra buona notizia è che permette un ottimale controllo glicemico post- prandiale.
Ovvero la glicemia dopo i pasti si innalza di meno se i piatti sono conditi con l’olio extravergine d’oliva.
E’ importante questo? Certamente, perché in questo modo si mantiene bassa l’insulina, riducendo così il rischio di diabete. E in generale mantenere bassa l’insulina consente di contrastare la cosiddetta infiammazione di basso grado, prevenendo numerose patologie cronico-degenerative.
Per cui sfrutta al meglio questo vero e proprio oro italiano, prestando la massima attenzione a scegliere un prodotto di elevata qualità.